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Chi si ferma è perduto!


 

Sono trascorsi ben dieci anni dall’uscita del primo numero di questo giornalino scolastico e siamo molto soddisfatti del traguardo raggiunto. E, come regalo a voi lettori, dedichiamo al nostro giornale una versione nuova, fresca, che gli dia una ventata di modernità: un giornale on-line, visibile dal web, assieme alla versione cartacea con un leggero restyling.                                                                 Prima di scrivere questo editoriale, ho sfogliato i diversi numeri del Fossalino, da quel lontano dicembre 2006 al giugno 2016. Quanti ricordi! Ed è proprio questo lo scopo di un giornale scolastico, quello di dare testimonianza delle proprie voci, dei propri occhi e delle proprie idee e poi, a distanza di anni, si può sfogliare come si fa con le vecchie foto nei lunghi e tristi pomeriggi d’inverno. Anche oggi infatti, posso sfogliare le pagine che mi fanno riafforare alla memoria le esperienze passate, i bambini che hanno ormai lasciato la nostra scuola e che sono diventati ragazzi senza però dimenticare la nostra comunità. Perché negli anni Fossalino è riuscito ad essere apprezzato anche dal paese, ed a stabilire un rapporto tra i bambini ed il paese di Fossalon. Così ora siamo pronti per una nuova avventura, più dinamica e, spero, più accattivante per voi, perché come dice il titolo del film di Sergio Corbucci con Totò e Peppino De Filippo, Chi si ferma è perduto.                                                                                                                                                    Bisogna sempre provare nuove esperienze, come Beeelinda, la protagonista del libro Beeelinda fuori dal gregge di Manuela Salvi. Beeelinda è una pecora, che, stanca di razzolare tutto il giorno assieme alle sue compagne di gregge, a testa bassa in un bel campo fitto d’erba fresca,  trova il coraggio di cambiare e si trasferisce sul melo, e affronta la tempesta, e conosce gli uccellini diffidenti. La storia di Beelinda invita a esplorare senza paura nuovi orizzonti affrontando le tempeste e le emozioni; perché crescere significa volare alto, pronti a conoscere sé stessi attraverso gli altri. E l’argomento che ci condurrà durante l’anno scolastico è proprio quello delle emozioni. Dobbiamo aiutare i nostri bambini a riconoscere le proprie paure, gioie, ansie, dubbi perché solo se siamo consapevoli di noi stessi possiamo  essere più predisposti verso gli altri che siano belli o brutti, grandi o piccoli, sani o ammalati.     Michela Klancic