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Il desiderio di imparare


A marzo, in classe, abbiamo visto il film “Vado a scuola”. Il film racconta quattro storie vere di quattro bambini che, ai quattro angoli del mondo, fanno lunghi viaggi pur di andare nella loro scuola e conquistare”, da grandi, un bel lavoro.
Cristian: «Noi siamo fortunati perché abbiamo tanto da mangiare, abbiamo la luce, la tv, la L.I.M., le macchine, lo scuolabus e la scuola è proprio vicina. Io da grande vorrei fare il trebbista e il cacciatore».
Riccardo: «Da grande vorrei programmare giochi per la PlayStation. Mi piace la scuola di Carlos perché al mattino gli alunni e i maestri alzano la bandiera dell’Argentina.  Se Carlos cade da cavallo con la sorella mentre vanno a scuola, rischiano di morire tutti e due».
Nicolas: «Noi siamo molto fortunati. Possiamo andare a scuola con i mezzi di trasporto. Jackson e Salomè vanno invece a scuola correndo ogni giorno per due ore, per 15 km, tra giraffe ed elefanti. Da grande vorrei fare il veterinario o lavorare in un allevamento di cani».
Filippo: «Le loro storie sono commoventi perché alla fine del film tutti e quattro dicono cose sagge e cioè che da grandi vogliono aiutare i bambini, diventare dottori o maestre. Io da grande vorrei fare il dottore oppure il dog-sitter».
Micheal: «Samuelè ha male alle gambe e ogni mattina la mamma gli deve fare un massaggio un po’ doloroso.  Se cade  in acqua, Samuelè muore perché non può camminare. Jackson è sfortunato perché per bere l’acqua deve scavare una buca nella sabbia. Da grande vorrei diventare un disegnatore di cartoni animati oppure il responsabile di un supermercato. ».
Sofia: «Mi ha colpito la storia di Zahira perché era contenta anche se era povera. Stava sempre con le amiche. Zahira è in una situazione difficile perché lei e le sue amiche tornano a casa appena dopo cinque giorni, il venerdì. Io vorrei fare la dottoressa, oppure la parrucchiera o la barista».
Amina: «Io vorrei diventare la dottoressa dei bambini, la pediatra. In Italia e in Bosnia siamo fortunati perché abbiamo le macchine, le moto, le biciclette e invece questi bambini vanno a scuola con il cavallo o devono andare sempre a piedi».
Luca: «Le scuole che ho visto sono povere. Loro sono tutti poveri e si sentono felici, anche se sono in una brutta situazione.  Io sono fortunato perché ho una bella casa e una scuola dove imparo tanto. E anch’io sono felice. Da grande vorrei fare il falegname e costruire belle barche oppure mi piacerebbe fare il contadino».                                                                                                                 Stefano: «I bambini e ragazzi che abbiamo visto sono molto coraggiosi per riuscire a sopportare tante ore di viaggio con tanti pericoli. Se cade in acqua, Samuelè sicuramente muore.  Invece Jackson e Salomè rischiano di trovarsi in mezzo ad un branco di elefanti o altri animali pericolosi della savana. Io vorrei fare il trebbista o il maestro».
Andrea: «Io sono felice più di loro perché ho più cose che loro non hanno. Anche Jackson è felice, anche se deve correre ogni giorno per 15 km in due ore, insieme alla sorella. Un viaggio pericoloso! Da grande vorrei fare la barista oppure l’estetista e saper preparare bene il trucco».
Anna: «Io vorrei fare la veterinaria o la maestra. In questo film mi ha colpito vedere i bambini che vanno a scuola da soli e che cercano di arrangiarsi da soli in tutto, senza i genitori accanto a loro. La sedia di plastica di Samuelè era rotta e la carrozzella arrugginita. Sono ragazzi felici e non sono ricchi».
Amela: «Da grande vorrei fare la ricercatrice e studiare le piante oppure fare la veterinaria.  In Bosnia, quando c’era la neve, avevo anch’io difficoltà ad andare a scuola. Questi ragazzi sono molto coraggiosi. Jackson e Salomè possono essere uccisi, ancora oggi, dagli elefanti. Mi ricordo l’amica di Zahira che si è fatta male alla caviglia e un signore molto gentile che ha invitato le tre ragazze a salire sul camion per andare a scuola».
Giulia: «Io vado a scuola con lo scuolabus e il viaggio dura circa mezz’ora. Mi sveglio presto ma Jackson e sua sorella si svegliano alle cinque e mezza ogni giorno, con il buio. Ho visto dei bambini felici di andare a scuola e che vengono  aiutati dalle persone intorno a loro. A scuola, Samuelè aveva otto amici intorno a lui.  Per loro la scuola è importante perché hanno tanta voglia di imparare. E anche per me. Io vorrei diventare una brava investigatrice oppure fare la pasticciera. ».
Dopo aver visto il film “Vado a scuola” abbiamo capito le difficoltà dei bambini che vanno a scuola nei luoghi isolati del mondo.  Ci sentiamo fortunati perché non corriamo né quei rischi né quei pericoli. Nel film abbiamo visto quanto sia grande la forza di volontà, se uno ha voglia di imparare.