Facciamo il mosto a scuola
Novembre 23, 2019
E’ Autunno e, come si sa, in questa stagione è tempo di vendemmia. Le maestre ci hanno raccontato che quando l’ uva è matura, i contadini vanno nelle vigne a raccogliere i grappoli. Una volta terminata la raccolta separano gli acini dai raspi e in seguito li pigiano ben bene per ricavarne un succo che viene messo a riposare nelle botti e che, col tempo, si trasformerà in vino. Al tempo dei bisnonni, questa spremitura veniva fatta a piedi nudi dentro i tini e vi partecipava tutta la famiglia, anche i bambini, che si divertivano un mondo. Ora questa operazione viene fatta meccanicamente. Anche a scuola, durante la lezione di scienze abbiamo provato a fare manualmente il lavoro dei contadini di un tempo. Abbiamo prima tolto gli acini dai grappoli, poi li abbiamo schiacciati, infine abbiamo lasciato riposare il succo insieme alle vinacce. Dopo qualche giorno il liquido aveva un odore aspro e sulla superficie si erano formate tante bollicine di gas. Il nostro succo stava fermentando grazie a microscopici organismi chiamati “saccaromiceti” che avevano iniziato a mangiare lo zucchero dell’ uva di cui sono golosissimi e a trasformarlo in alcool. A quel punto, con un mestolo e un colino abbiamo filtrato il liquido per separarlo dalle bucce e dai vinaccioli, poi lo abbiamo versato in una bottiglia che la maestra ha chiuso con un palloncino. Dopo aver atteso un po’, con nostra grande sorpresa, il palloncino ha iniziato a gonfiarsi con il gas che stavano producendo i nostri piccolissimi “saccaromiceti”. Eravamo davvero sbalorditi! Ora abbiamo capito che questo è proprio quello che succede nella realtà e che trasforma il mosto in vino.