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Plastica? No; grazie!


Quando l’educazione civica entra nella scuola…”PLASTICA? NO; GRAZIE!”
Eccoci qua, siamo già in primavera ed una gran parte dell’anno scolastico è  ormai alle nostre spalle. Durante questi mesi di scuola abbiamo affrontato molti argomenti nuovi e alcuni ci sono sembrati più divertenti o più interessanti di altri. Tra questi c’è il progetto “Plastica? No, grazie!”: per noi è stata un’opportunità per guardarci attorno e vedere questo materiale con occhi nuovi.
La maestra ci ha detto che la plastica non è stata creata dalla natura: è proprio per questo motivo che nessun essere vivente, né grande, né microscopico riesce a distruggerla.
Abbiamo scoperto che questo è un materiale “inventato” dagli uomini meno di 100 anni fa, e, siccome ha tante qualità, viene utilizzata per moltissimi scopi: è per questo motivo che la plastica si trova dappertutto!!!
La produzione di plastica, visti i suoi molteplici utilizzi, aumenta sempre di più, ma l’uomo si è “dimenticato” di studiare il modo per “farla completamente scomparire”!!!
Un giorno la maestra è venuta a scuola con tre enormi borse piene di imballaggi di vario tipo e di oggetti: tutti rigorosamente di plastica!
Abbiamo potuto osservare che esistono tantissimi tipi diversi di plastica ed ognuno di questi viene chiamato in un modo differente: talvolta vengono utilizzate delle sigle difficili da ricordare come PET, PP, PVC, PS, altre volte non c’è modo di sapere quale plastica stiamo utilizzando perché sull’oggetto non c’è nessun simbolo: la maestra ci ha detto che, vista la grande varietà di caratteristiche e di proprietà è più corretto parlare di plastiche (al plurale!!!).
Ogni tipo di plastica ha caratteristiche differenti, perciò viene utilizzato per costruire cose diverse; ci siamo guardati attorno e abbiamo scoperto che tantissimi oggetti che utilizziamo nella nostra vita quotidiana, sono fatti di questo materiale: pennarelli, copertine per quaderni, colle di vario genere, zaini, tubetti del dentifricio e spazzolini, pile e felpe con strass e paillettes,  orologi, occhiali, scarpe da ginnastica, stivali per la pioggia e impermeabili, bottiglie e naturalmente i giochi…potremmo continuare ancora per un bel po’!
Abbiamo imparato che la plastica degli imballaggi si può riciclare e così in classe facciamo la raccolta differenziata.
Purtroppo però, non tutta la plastica si può riciclare: infatti la plastica “dura”, come quella dei cucchiaini che usiamo per mangiare lo yogurt, la dobbiamo buttare nel bidone dell’indifferenziato, contribuendo così anche nel nostro piccolo ad aumentare la quantità di plastica sulla nostra amata Terra.
La maestra ci ha fatto lavorare e riflettere su un simpatico video animato che racconta la storia di una balena con la coda imprigionata in una rete, che viene aiutata da un bambino: quest’animazione è stato lo spunto per parlare della plastica che quotidianamente viene dispersa nell’ambiente e poi finisce nei mari dove resta per…sempre, provocando molti danni all’ambiente e agli animali marini.
Abbiamo pensato che un buon modo per diminuirne la produzione è ridurne l’utilizzo: ecco perché ci piace l’idea di ricevere in dono delle borracce di alluminio che saranno il “premio” per il nostro lavoro di riflessione collettiva su questo materiale.
Inoltre approfittando di questa opportunità, noi bambini abbiamo imparato a riconoscere gli oggetti di plastica e alcune tipologie di plastica, ma soprattutto siamo diventati più consapevoli delle problematiche legate all’utilizzo e soprattutto allo smaltimento di questo materiale: ecco perché preferiamo dire oggi: “Plastica? No, grazie!”.

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